Torniamo a parlare di email marketing: abbiamo dedicato numerosi articoli del nostro blog alle strategie ed attività di email marketing dato che è ancora considerato lo strumento principe per creare e consolidare la relazione con i propri utenti e clienti.
L’occasione per affrontare di nuovo questo tema ci viene offerta dal recente rapporto di benchmarking pubblicato da GetResponse proprio sull’email marketing in Italia.
Ne emerge un quadro davvero rassicurante per marketer e strategist: il rapporto tra italiani ed email è davvero roseo.
Ma scendiamo più nei particolari.
Email marketing: piace molto agli italiani ma…
Nonostante i significativi volumi di email ricevute quotidianamente, gli italiani leggono ancora molto le comunicazioni che ricevono da aziende e soggetti commerciali: l’Italia è infatti posizionata nella top ten dei paesi con miglior tasso di apertura delle email, anche a carattere commerciale, con una percentuale del 28,54% rispetto ad una media mondiale del 19,6%.
In un contesto globale in cui l’interesse verso contenuti veicolati con attività di email marketing è sempre meno crescente, ne sono testimonianza il calo registrato mediamente per numero di click e CTR, in Italia il quadro è sicuramente più roseo anche se non dobbiamo dimenticare come sia il valore dei contenuti stesso, poi, a giocare un ruolo determinante.
Gli italiani amano ancora leggere email e newsletter a patto che i contenuti veicolati abbiamo un reale valore: attività di personalizzazione e strategie di email marketing automation diventano così strategiche per il raggiungimento di tale obiettivo.
Sempre in riferimento al report pubblicato da GetResponse, gli italiani si lasciano più facilmente conquistare da email che presentano oggetti personalizzati, ovvero contenenti spesso il nome, emoji piuttosto che termini come “eventi” (si registra in questo caso un tasso di apertura del 56.61%), “pdf” (53.35%), “conveniente” (53.14%), “invito” (48.70%), “newsletter” (42.92%).
L’automazione, come anticipato, giocherebbe un ruolo cruciale: al di là della possibilità di selezionare giorno ed orario migliore per l’invio, che varia anche in funzione del settore di riferimento, l’invio di email automatizzate al verificarsi di certi eventi (pensiamo ad esempio ad un workflow con finalità lead nurturing), piuttosto che l’impiego di autoresponder influenzano positivamente i tassi di apertura e click, soprattutto se rientrano in una strategia di attività ben diluita nel tempo.
CDP e email marketing: il vantaggio di una profilazione evoluta e dinamica
Se il successo di una strategia di email marketing è sempre più legato alla personalizzazione appare subito chiaro come sia necessario iniziare da un’attenta strategia di profilazione e segmentazione dei propri contatti.
Il consiglio è quindi quello di superare il concetto di lista come unicum di indirizzi a cui inviare indistintamente le proprie comunicazioni, al fine di optare per un’efficace clusterizzazione del proprio database contatti sulla base di molteplici criteri, dai dati anagrafici a quelli comportamentali a quelli relativi alle attività in real-time sul sito.
In questo contesto l’utilizzo di una Customer Data Platform come Blendee offre la possibilità di una soluzione integrata sia per una profilazione e segmentazione evoluta e dinamica sia la gestione dell’attività di email marketing vera e propria.
I plus principali derivano dalla possibilità di raccogliere dati provenienti da più canali e sorgenti, siano essi on-line che off-line, e di normalizzarli a livello di single customer view.
Dati sul comportamento inerente le attività di email marketing ( es: aperto/non aperto la newsletter) possono così essere integrati con dati anagrafici o comportamentali o contestuali dello stesso contatto (es ha acquistato un particolare prodotto, sta visualizzando una particolare pagina…).
CDP e email marketing: ampliare gli orizzonti con le triggered email
Affrontare il tema legato alla profilazione evoluta e dinamica, ci consente di aprire i confini dell’email marketing così come tradizionalmente lo conosciamo e di introdurre le triggered email.
Con questa dicitura andiamo a considerare tutte quelle email altamente personalizzate che vengono inviate in modalità one-to-one al verificarsi di un determinato evento.
Sicuramente ti sarà capitato di ricevere una mail di follow up dopo un acquisto con la proposta di prodotti correlati a quello acquistato recentemente, piuttosto che quella relativa al carrello abbandonato: in entrambi i casi si tratta di triggered email.
Gli eventi che possono funzionare da “grilletto”, se vogliamo tradurre dal’inglese, sono davvero tanti (da una mancato acquisto, alla compilazione di un form, alla visualizzazione di un contenuto/prodotto) per cui le possibilità di ingaggio dei propri utenti con contenuti personalizzati assolutamente da non sottovalutare, così come ci ricorda anche il rapporto commentato sopra.
Email marketing automation: come valorizzare anche le newsletter più tradizionali
Triggered email a parte, un’efficace strategia di email marketing automation non può non tenere conto delle più tradizionali newsletter.
Ecco allora qualche utile consiglio per renderle ancora più efficaci, partendo proprio dai loro elementi base:
- oggetto: è senza dubbio uno degli elementi cardine. Ti consigliamo di scriverlo coinciso, ma allo stesso tempo sufficientemente accattivante da stimolare l’apertura del messaggio. Spesso, per idearlo, si fa ricorso alle regole delle persuasione (riprova sociale, scarsità, curiosità…);
- mittente: è bene sempre rendere chiaro il mittente ed invitare l’utente, una volta che avrà aperto la prima mail, ad aggiungerlo in rubrica. Sarà importante per vincere la sfida spam;
- anteprima: è la porzione di testo che si visualizza prima di aprire la mail a corredo dell’oggetto. Può essere utilizzata per approfondire il messaggio stesso dell’oggetto e fornire all’utente qualche informazione in più;
- corpo della mail: è importante catturare fin da subito l’attenzione dell’utente al fine che sia stimolato a proseguire la lettura. Ti consigliamo quindi di personalizzare il testo con il nome, fornendo subito un chiaro motivo per leggere ancora. È utile di volta in volta inserire dei ganci in modo che la lettura risulti nel complesso scorrevole. Solitamente ci si rivolge al lettore utilizzando la seconda persona singolare, e salvo occasioni particolarmente formali, si adotta un tono amichevole e colloquiale.
- CTA: è l’elemento fondamentale, deve essere chiara, accattivante per spingere l’utente all’azione.
Si consiglia sempre di chiudere la mail con una firma, meglio se personale, e magari di inserire anche un post scriptum che genera sempre tanta curiosità.
L’email marketing è assolutamente un canale che non può mancare nelle strategie marketing di brand ed aziende poiché si evince, almeno in Italia, un interesse costante verso i contenuti veicolati con questo canale, ma è opportuno sfruttarlo al meglio, dando valore a ciò che viene veicolato.