Il termine “Personalizzazione“, in ambito marketing, è spesso associato a quello di “Customer Experience”, tanto che la dicitura più conosciuta è senza dubbio, “Personalizzazione della Customer Experience“.
Di fronte ad un consumatore evoluto, sempre più informato, selettivo, difficile da accontentare e sempre meno “fedele”: la capacità di un brand di creare customer experience rilevanti in ogni touchpoint fisico e digitale, gioca, senza dubbio, un ruolo cruciale per il suo successo.
Ecco che la personalizzazione diventa quindi un’arma vincente, sia che si tratti di esperienze di navigazione che di acquisto, o più semplicemente di qualsiasi forma di interazione del brand con il proprio cliente reale e potenziale.
Dai messaggi comportamentali, ai contenuti email, senza dimenticare form, prodotti, contenuti, annunci pubblicitari, interazioni nel punto vendita: la personalizzazione coinvolge più canali e più modalità di comunicazione, ma l’obiettivo è uno soltanto: presidiare “attivamente” ogni fase del customer journey dell’utente.
Come è facilmente intuibile, il successo di un’efficace strategia di personalizzazione, non può prescindere da un’accurata e profonda conoscenza della propria audience: è, infatti, partendo dai dati anagrafici, dai dati comportamentali e da quelli qualitativi su abitudini di acquisto, interessi ed esigenze, che è possibile scegliere i messaggi e le modalità di interazione più premianti.
In un contesto simile, il supporto di soluzioni tecnologiche performanti, come le customer data platform, gioca un ruolo fondamentale: qui vengono raccolti dati provenienti da più canali e sorgenti e normalizzati a livelli di single customer view. Tutto ciò rende possibile una visione completa e real-time sul singolo contatto che, a sua volta, permette l’ideazione e la messa in campo di strategie di personalizzazione in ottica omnichannel grazie al contributo di intelligenza artificiale e machine learning.