
Com’è cambiato il settore farmaceutico con l’arrivo del COVID-19? Quali trend si stanno delineando nel comparto dei farmaci senza prescrizione, delle medicine da prescrizione e degli integratori alimentari?
Il settore farmaceutico, con l’avvento della pandemia di COVID-19, in generale ha visto una forte flessione nelle vendite.
Secondo i dati elaborati da Assosalute a partire da quelli raccolti da IQVIA – leader mondiale nell’elaborazione e analisi dei dati in ambito healthcare – però, contestualmente allo scoppio della pandemia tra febbraio e marzo del 2021, i consumi nel settore farmaceutico hanno visto un’impennata che possiamo interpretare con il fenomeno dell’accaparramento dei medicinali per timore si potesse verificare una carenza di farmaci – un po’ com’è successo contemporaneamente con l’assalto ai supermercati.
Il resto dell’anno, però, i fatturati e i consumi hanno visto una significativa flessione rispetto al 2019, rispettivamente del -6,6% e del -8,8%. Complici il distanziamento sociale, l’utilizzo delle mascherine e il lavaggio frequente delle mani e l’uso di gel igienizzanti, nonché l’introduzione di misure anti-contagio con forme differenziali di lockdown, la circolazione di virus influenzali e parainfluenzali è stata notevolmente contenuta rispetto agli anni precedenti, dato confermato anche dall’Istituto Superiore di Sanità. I medicinali impiegati nella cura delle affezioni dell’apparato respiratorio, infatti, hanno visto letteralmente dimezzato il consumo rispetto agli stessi mesi del 2019.
L’affluenza media dei consumatori in farmacia (calcolata sul numero di scontrini emessi) per tutto il 2020 è stata inferiore all’anno precedente, trend che sembra confermarsi anche per il 2021.
Sempre dai dati raccolti da IQVIA emerge che nelle prime settimane del 2021 (nello specifico, fino al 21 marzo), c’è stato un aumento degli scontrini multi-categoria di prodotto. Le categorie contengono: farmaci con prescrizione, farmaci senza ricetta, parafarmaci e prodotti per la cura personale (come cosmetici o nutrizionali). Fa eccezione solo il comparto del parafarmaco che, includendo prodotti come i termometri, le mascherine e gli ossimetri, durante, ha visto incrementare anche la spesa per singolo prodotto.
Nutraceutica e mercato farmaceutico: comparto degli integratori alimentari in crescita
Durante la pandemia, in controtendenza rispetto al settore farmaceutico, nel 2020 il comparto degli integratori alimentari ha visto una crescita dello 0,8%. In particolare, nei primi 8 mesi dell’anno, le vendite di vitamine e minerali per potenziare le difese immunitarie e curare il proprio benessere sono aumentate del 4%. Questo nonostante il comparto della nutraceutica (neologismo che nasce dalla crasi tra “nutrizione e farmaceutica” e che indica la disciplina che si occupa di tutti i componenti o dei principi attivi degli alimenti che hanno effetti positivi sulla salute, sulla prevenzione e il trattamento delle malattie1) abbia comunque subito una flessione complessiva dell’1,1% rispetto al 2019.2
È interessante notare anche che, oltre agli integratori e coerentemente ai cambiamenti innescati nelle nostre vite dalle varie fasi della pandemia, è aumentato del 22,7% anche il consumo di calmanti e sonniferi come coadiuvanti per gestire l’ansia e i cosiddetti disturbi da lockdown.
Questo dato sembra confermato anche dall’ultima indagine di New Line Ricerche di Mercato per l’associazione di settore che fa parte di Unione Italiana Food aderente a Confindustria, dalla quale emerge un aumento del 23,5% del consumo di integratori per il riposo notturno e il benessere mentale.
Sempre dalla stessa ricerca, emerge anche la forte crescita nel consumo di vitamine (+ 47%) e di integratori per rinforzare le difese immunitarie (+68%). Calo invece per probiotici e sali minerali, che fino all’anno scorso erano gli integratori più venduti nella farmacia fisica.

E-commerce e canali di vendita del settore farmaceutico durante la pandemia
La pandemia ha dato un forte impulso all’e-commerce, soprattutto nel settore farmaceutico.
Secondo il Digital Health & Pharma Report 2020 di Netcomm (il Consorzio del Commercio Digitale Italiano) in Italia nel 2020 gli acquirenti online di prodotti farmaceutici sono cresciuti del 76%, arrivando a 16,9 milioni di soggetti. Il mercato online del Pharma & Health ha visto un incremento dell’87% rispetto al 2019, arrivando a 1,22 miliardi di euro.
Secondo Federsalus (Associazione Nazionale Produttori e Distributori Prodotti Salutistici), coerentemente con i trend del settore retail, anche gli integratori alimentari hanno registrato una crescita significativa nelle vendite sul canale online.
Per le aziende del settore diventa, quindi, importante tenere in considerazione queste informazioni, perché è chiaro che se l’acquisto viene sempre più influenzato dai suggerimenti dell’e-commerce o dei motori di ricerca invece che dal professionista in ambito sanitario, sarà determinante dotarsi di personale competente che sappia gestire le strategie e gli strumenti del digital marketing e dell’e-commerce per poter ottenere visibilità e – di conseguenza – competitività.
Infine, la pandemia ha dato certamente un forte impulso alla presenza e alle attività online di farmacie e parafarmacie, in particolare alla vendita online di medicinali senza obbligo di prescrizione, ma, stando ai dati, la farmacia continua comunque a costituire il canale principale di vendita di farmaci e prodotti sanitari, seguita da parafarmacie e dalla GDO.
Note:
1 L’Angelica Istituto Erboristico, “Che cos’è la Nutraceutica“.
2 Dati presentati da Federsalus, l’associazione dedicata alla tutela del mercato degli integratori alimentari, nel corso del webinar “Mercato. Ripensare il modello di informazione e promozione degli integratori alimentari per affrontare il new normal”