Se gestisci un sito web e-commerce sai bene che una delle chiavi di successo è racchiusa nella capacità di creare un dialogo coerente, personalizzato e puntuale con i tuoi clienti.Abbiamo chiesto a decine di store manager quale sarebbe la “funzionalità magica che vorrebbero”, una di quelle domande provocatorie del tipo: se premendo un solo pulsante potessi avere una funzione “magica” quale sarebbe?Tra le risposte più gettenate abbiamo ricevuto questa: “CREARE UNA PERSONAL SHOPPER DEDICATA PER OGNI UTENTE“.In effetti può sembrare una risposta un pò banale ma alla fine, dato che molti degli intervistati avevano risposto un qualcosa di simile ci siamo interrogati.
Cosa fa di preciso una “Personal Shopper”?
Una brava personal shopper, è quella figura che in molte catene retail, troviamo a disposizione dei clienti “vip” (Ma non solo).Questa professionista dello shopping, quando un cliente entra nel negozio:
1)Si ricorda del clienteIl suo nome, i gusti, la taglia, le preferenze, gli ultimi acquisti.
2)Usa le esperienze passateAltri clienti hanno abbinato questo prodotto a …
3)Usa la formazione del brandAbbinamenti consigliati, prodotti da promuovere.
4)Propone promozioni personalizzatePoiché è un cliente affezionato le offriamo una giornata tutto al 60%.
5)Accompagna alla cassa il clientePer evitare sorprese o ripensamenti, affiancandolo solo al pagamento.Certo in questo caso la sintesi è forse estrema e non rende onore al lavoro quotidiano che le personal shoppers compiono, ma è una riflessione che vuole condurci al centro del problema e dunque:”Cosa si aspetta il cliente di un e-commerce moderno?“;questa è la domanda che i brand si pongono quotidianamente.La risposta viene data da una recente ricerca condotta da searchenginewatch dove appare del tutto evidente che i dati (O Big Data che dirsi voglia) sono al centro di una rivoluzione che cambierà nel corso dei prossimi anni la comunicazione digitale.
Se sommiamo 12,7% del Data & Analytics con l’ 11.1% del Marketing automation al 9,3% della Personalisation e il 5,7% del Experiential Marketing arriviamo ad un 38,8% che identifica come il trends principale degli addetti ai lavori nel settore digital (Dunque non solo e-commerce) sia quello di tantare di offrire un’esperienza personalizzata ed appagante ai propri utenti avvalendosi dell’analisi sistematica dei dati raccolti (e non stiamo qui parlando solo di dati comprtamentali).
Dunque: questo 2016 è iniziato all’insegna della maturazione dei Big Data: non più un fine ultimo (ed una “keywords” di gran moda nel 2015) ma un mezzo concreto per raggiungere obiettivi attraverso actions personalizzate e coerenti.