Com’è cambiato il turismo dopo il COVID-19 in Italia? Quali sono i trend del settore per questo 2021 e quali le prospettive future?
È sotto gli occhi di tutti che il turismo sia uno dei settori che maggiormente ha risentito della crisi pandemica e le cifre sembrano confermarlo: il numero delle travel experience fatte dagli italiani nel 2020 in media è diminuito del 27% rispetto al 2019, mentre i voli del 66%, secondo quanto riporta l’International Air Transport Association. Anche il potere di spesa ha visto un calo importante: una persona su tre nel 2020 ha destinato alle vacanze un budget inferiore rispetto al 2019.
La pandemia ha fortemente impattato anche sulla scelta delle destinazioni di viaggio, privilegiando la dimensione locale. Questa è una tendenza che era già emersa negli anni precedenti e che sembra continuare anche quest’anno. Anche per le vacanze 2021 il così detto turismo di prossimità sembra essere la scelta di molti italiani, che prediligeranno l’esplorazione di destinazioni a brevissimo raggio, a volte anche solo a pochi chilometri dalla propria città, possibilmente circoscritte a un unico luogo, piuttosto che a un itinerario strutturato con mete diverse.
Intanto, con l’arrivo del tempo mite, cresce la voglia di passare più tempo possibile all’aria aperta. Secondo l’articolo “Bellezza, cittadinanza, finanza, lusso e viaggi: i trend del 2021” su BeUnsocial, le attività più gettonate della primavera 2021 sono:
- passeggiate per riscoprire la propria città
- percorsi enogastronomici
- attività educative legate all’arte e alla storia del luogo
- escursioni in natura
Più in generale, grazie anche alla possibilità di rallentare i ritmi frenetici di vita e avere più tempo da dedicare a se stessi, la tendenza a praticare attività all’aria aperta sembra destinata a durare e a diventare un’abitudine sempre più consolidata.
Il turismo enogastronomico in Italia regge all’impatto della crisi pandemica
Nonostante nel 2020 il settore del turismo risulti in perdita, il turismo enogastronomico in Italia è riuscito a resistere all’impatto della crisi pandemica, mantenendo il trend di crescita positiva che si registra ormai da qualche anno a questa parte.
Secondo il “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2021” curato da Roberta Garibaldi, il 55% delle persone che negli ultimi due anni hanno fatto almeno una vacanza con un pernottamento ha dichiarato di averlo fatto per turismo enogastronomico, contro il 45% del 2019. Nel 2016 solo il 21% aveva svolto almeno un viaggio di questo tipo.
Cresce quindi la cultura della vacanza dedicata ai prodotti del territorio e in generale delle eccellenze del Made in Italy, che sembrano poter essere il volano del settore turistico.
A questa rinnovata attenzione per i prodotti tipici, si aggiunge contemporaneamente la crescita del trend wellbeing: la maggioranza dei turisti enogastronomici si dimostra infatti interessata a partecipare a percorsi e a workshop sul benessere psicofisico offerti dalle aziende produttrici e predilige quelle esperienze di viaggio durante le quali sia possibile praticare sport all’aria aperta. Tra le attività più richieste troviamo:
- trekking;
- yoga;
- forest bathing.
In questi anni non solo il turismo enogastronomico è cresciuto ma è anche cambiato. Alle tradizionali visite in cantina, percepite come troppo simili tra loro dal 60% dei turisti enogastronomici, si preferiscono esperienze che coinvolgano nelle attività della comunità agricola come, per esempio, la partecipazione alla vendemmia. Raddoppia poi la percentuale di chi preferisce raggiungere l’azienda in bicicletta, mentre scende di 9 punti la quota di chi vorrebbe usare l’automobile.
Come sappiamo il COVID-19 ha sfavorito il turismo enogastronomico verso l’estero, favorendo però quello italiano. Tra le mete più gettonate per le vacanze enogastronomiche in Italia, troviamo:
- Campania;
- Emilia-Romagna;
- Puglia;
- Toscana;
- Sicilia.
La ripresa del turismo dopo il COVID-19 sarà influenzata dall’andamento della campagna vaccinale
La ripresa del turismo dopo il COVID-19 dipenderà molto dall’andamento della campagna vaccinale. Le vacanze 2021 saranno molto influenzate infatti dalle politiche di sicurezza e salute e dal numero di persone che riusciranno a vaccinarsi prima dell’estate. Nel caso la campagna vaccinale riuscisse a proseguire speditamente, potrebbero arrivare al 70% gli italiani che deciderebbero di andare in vacanza.
Nonostante questo, secondo i dati riportati da Repubblica nell’articolo “Estate 2021, il turismo è pronto a decollare grazie ai vaccini”, ci vorranno almeno altri due anni affinché l’Italia torni alla normale attività turistica pre-pandemia.
Vaccini o meno, anche quest’anno le mete preferite dagli italiani continuano ad essere quelle nazionali, prevalentemente località di mare. In ordine di preferenza troviamo:
- Puglia
- Sardegna e Sicilia
- Toscana
Per quanto riguarda la montagna, invece, in testa troviamo il Trentino Alto-Adige, seguito dalla Valle d’Aosta.